Lo sviluppo di macchine capaci di svolgere compiti sempre più complessi ha alimentato la convinzione che queste costituiscano un punto di partenza ideale per migliorare la nostra comprensione della natura della mente umana. L’analogia tra mente e software è alla base della scienza cognitiva classica, ha ispirato gran parte della ricerca sulla cognizione nell’ambito della psicologia cognitiva e continua a ispirare, in modo diretto o indiretto, molte delle teorie contemporanee che indagano il funzionamento dei processi cognitivi. L’uso pervasivo di nozioni quali quelle di “codifica di informazione” e “computazioni su rappresentazioni” sono esempi del modo in cui questa analogia ha permeato il nostro modo di concepire il pensiero e le sue operazioni. Nonostante la sua diffusione – o proprio in virtù di essa – l’idea di concepire la mente in analogia ai programmi dei calcolatori elettronici è stata da sempre oggetto di numerose critiche e ha costituito il presupposto per lo sviluppo di correnti di pensiero alternative al cognitivismo classico, come, per esempio, il connessionismo, la neuroscienza cognitiva, la neuroinformatica e le prospettive aperte dall’antropologia cognitiva, l’embodied, l’embedded e la extended cognition.
Le critiche rivolte tanto all’analogia mente/computer quanto alle concezioni che si oppongono ad essa rivestono un’importanza centrale per lo sviluppo della ricerca sul pensiero e sulla cognizione e costituiscono uno snodo centrale del dibattito filosofico ed epistemologico riguardante la natura, le proprietà distintive e i confini di nozioni quali “mente” e “soggettività”.
Rivista internazionale di Filosofia e Psicologia insieme con Società italiana di Neuroetica e Filosofia delle Neuroscienze intende promuovere una discussione su questi temi e invita tutti gli studiosi interessati all’invio di contributi originali che indaghino prevalentemente, anche se non esclusivamente, le questioni qui di seguito indicate.
Computer, le reti neurali e i sistemi ibridi come modelli per la simulazione della cognizione umana: il problema dell’adeguatezza dei modelli cognitivi basati sull’intelligenza artificiale e la vita artificiale ai fini della comprensione e simulazione della conoscenza umana; l’efficacia di nozioni quali “computazione”, “codifica di informazione” e “vector coding” per la descrizione dei processi cognitivi degli animali umani e non umani; l’ipotesi della Embodied Cognition e della Embedded Cognition come paradigmi alternativi al cognitivismo classico per la comprensione della costituzione della conoscenza umana e animale; tipologie e tassonomie dei processi cognitivi negli esseri viventi e nelle macchine digitali; aspetti descrittivi e normativi rispetto ai processi cognitivi; implicazioni sociali ed etiche di diversi approcci alla cognizione, con specifico riferimento allo status e al trattamento di animali non umani e macchine “intelligenti”.
Mente estesa: la natura e i confini della nozione di “mente” e di “contenuto mentale”; i criteri di individuazione dei processi e dei contenuti della conoscenza; l’ipotesi delle “emozioni estese” e le relative implicazioni sul piano clinico e psicopatologico; nuove ipotesi concettuali alla luce di recenti sviluppi scientifici e tecnologici; conseguenze pragmatiche dello spostamento dei confini della cognizione dai cervelli alle macchine e/o all’ambiente.
Intelligenza umana e animale: l’adeguatezza dei modelli cognitivi basati sull’intelligenza artificiale per la comprensione e per la simulazione della conoscenza degli animali non umani; i fattori di continuità/discontinuità fra la cognizione umana e quella degli animali non umani; la presunta unicità della mente umana; creatività e teleologia come presunti elementi distintivi della cognizione superiore.
Preparazione e invio dei manoscritti
I manoscritti non devono superare le 9.000 parole (note comprese) e devono essere inviati mediante la procedura di invio online disponibile sul sito internet della Rivista (www.rifp.it). I manoscritti dovranno pervenire entro e non oltre il 15 novembre 2020. Manoscritti redatti in lingua inglese o italiana saranno presi in considerazione per la pubblicazione. I manoscritti dovranno essere completati da un abstract in lingua inglese di max. 150 parole e da 5 parole chiave, sempre in lingua inglese. La sigla “Mind&Cognition2020” dovrà essere inserita nella casella “Comunicazioni con l’Editor” durante la procedura di invio online del manoscritto (passo 1). Il file contenente il manoscritto deve essere rigorosamente anonimizzato e contenere solo titolo, abstract, testo e apparato critico. Un secondo documento (“file supplementare”) può essere caricato separatamente (passo 3) e contenere eventuali immagini, tabelle e la versione completa non anonimizzata del manoscritto, con i nomi degli autori e le informazioni di contatto necessarie (afferenza; indirizzo e-mail; indirizzo postale di superficie, ecc.). Dopo una prima valutazione da parte del Comitato Editoriale, i manoscritti pervenuti saranno sottoposti a una procedura di doppia revisione cieca. Indicazioni su come preparare il manoscritto sono presenti al link “come assicurare una revisione cieca”, disponibile sul sito internet della Rivista. La decisione editoriale sarà comunicata agli autori entro 8 settimane dalla data di ricezione dei contributi. Dopo l’accettazione del manoscritto, agli autori sarà fornita una guida per editare la versione finale dei propri testi.
Per ulteriori informazioni, si prega di contattare Sandro Nannini (sandro.nannini@unisi.it), Luigi Pastore (luigi.pastore@uniba.it) o Andrea Lavazza (lavazza67@gmail.com).