Valutazione

Comunicato della SIFIT sui “Criteri” del GEV area 11 (29 febbraio 2012)

29 Febbraio 2012

Comunicato della SIFIT sui “Criteri” del GEV area 11*

La Società Italiana di Filosofia Teoretica, esaminato il “Documento di Lavoro del GEV 11 29 febbraio 2012 – Per una Classificazione delle Riviste scientifiche dell’Area 11”, osserva quanto segue:

1) La SIFIT non ha accolto la proposta del GEV 11 di fornire una lista molto ristretta di riviste suddivisa per fasce. La SIFIT ha ampiamente argomentato questa posizione proponendo allo stesso tempo, in analogia con simili esperienze all’estero, una lista di riviste da considerare come sede di pubblicazioni scientifiche, distinte da riviste non scientifiche i cui prodotti non sono prima facie valutabili. Agli argomenti proposti non si è avuta dall’ANVUR/GEV11 risposta alcuna.

Si ricorda che non è stato chiesto alle Società dell’area di produrre proprie proposte di criteri ed eventuali ranking, ma soltanto di aderire ad un modello preconfezionato e rigido di lista ristretta che non trova fondamento in precedenti esperienze o modelli teorici qualificati e che non ne ha neanche in altre aree, dove non risulta le richieste di collaborazione alle società scientifiche abbiano avuto questa rigida e mai motivata forma.

2) Per il settore di Filosofia teoretica il GEV 11 ha proposto dunque autonomamente una lista, confluita nella lista unificata. Questa lista evidentemente non è stata prodotta secondo la procedura indicata al punto 1 del documento. In assenza di indicazioni nei termini richiesti da parte della Società interessata, ci si sarebbe aspettati un particolare rigore. Nel documento stesso però non ci sono indicazioni su chi abbia redatto tale lista e in base a quali criteri. Da ciò ne risulta un’oggettiva mancanza di trasparenza del procedimento, rispetto al quale la comunità degli studiosi non ha la possibilità di sapere nulla, neanche in termini vaghi, circa cosa abbia guidato la produzione di quella che si assume essere “un’immagine realistica, messa a punto e verificata con procedure standardizzate da attori qualificati” (p. 4) delle riviste del settore. Su tali procedure, standard, attori, qualificazioni non viene fornita però alcuna notizia che consenta di valutarne l’adeguatezza e l’appropriatezza.

3) Quanto tale immagine sia “realistica” lo si può constatare osservando le liste prodotte per Filosofia teoretica (ricavabili dalle attribuzioni tra parentesi nella lista unificata), che confermano tutte le precedenti riserve espresse dalla SIFIT sulla possibilità di produrre ranking sensati nei termini imposti alle Società. Si tratta di una selezione ampiamente arbitraria, dove si segnalano presenze incongrue e nella quale, viceversa, non sono neppure presenti riviste che ospitano una ampia percentuale della produzione dei docenti del settore. Il risultato, oggettivo, è l’assenza di rispetto per le pratiche riconosciute in una comunità scientifica.

4) Più grave per certi aspetti il caso delle liste di riviste internazionali.

  1. A) Si sostiene che le liste pubblicate “si limitano […] a segnalare quelle che le Società e le Consulte che hanno risposto al nostro invito giudicano le riviste internazionali più rilevanti per i propri ambiti di studio”, senza in alcun modo precisare che quelle per Filosofia teoretica non possono essere ricondotte ad alcuna Società o Consulta, dando così un’impressione falsata e tacendo comunque di nuovo su estensori e criteri.
  2. B) Ritenendo che “l’universo da prendere in considerazione è troppo vasto” si rimanda alla lista ERIH, ignorando del tutto che lì si dichiara espressamente che “the difference between the categories, as has been stressed in numerous statements of the Standing Committee for the Humanities (SCH) and ERIH Steering Committee, is not of quality but of kind.” Anche su questo neanche una parola. Dunque si propone scorrettamente come ranking ciò che ranking non vuole essere.
  3. C) Il GEV dà per un verso credito (ed un credito distorto) all’ERIH, per un altro mostra di non tenerne affatto conto: tre delle pochissime (cinque) riviste filosofiche italiane lì accreditate come internazionali (“INT2”) non sono neanche presenti nell’intera lista unificata GEV. Si rimanda dunque ad uno strumento che nei fatti viene ignorato e disatteso.

Di fronte a questo stato di cose, la SIFIT non riconosce validità, anche solo orientativa, a quanto indicato nel documento GEV e respinge come una grave distorsione l’uso degli strumenti proposti, del tutto inidonei a favorire una valutazione fondata. La SIFIT ribadisce che è necessario rinunciare a tentativi affrettati, che rischiano di screditare lo stesso processo di valutazione in Italia, avviando invece un confronto serio e approfondito su fini e strumenti della valutazione, che coinvolga le comunità scientifiche in una reale discussione, al livello davvero delle migliori pratiche internazionali. Le critiche circostanziate che intanto da più parti, non soltanto nell’area 11, e non soltanto nell’ambito delle scienze sociali e umanistiche, sono state avanzate sulle procedure finora adottate dall’ANVUR e sui loro esiti possono costituire, per le Società che per diverse ragioni, spesso per evitare danni maggiori, hanno legittimamente ritenuto di aderire alle richieste ANVUR, un motivo di ulteriore riflessione. Per questo la SIFIT invita tutte le Società scientifiche di ambito filosofico e più in generale tutte le Società scientifiche che avvertano l’esigenza di confrontarsi sulle criticità di questo processo di valutazione a trovare un terreno comune di discussione e approfondimento che possa trasformarsi in azioni e proposte concrete.

* Per il presente comunicato si segnala l’astensione del collega Paolo Parrini, membro del GEV 11.